Con lo sciopero di oggi, che ha visto una significativa partecipazione anche nelle manifestazioni e presidi organizzati a Roma e in ogni provincia dalle strutture di categoria e confederali, abbiamo dato voce in tutta Italia alle ragioni del lavoro pubblico. Un grazie va a tutte le lavoratrici e i lavoratori che scioperando hanno dato al governo un segnale chiaro e inequivocabile, in coerenza con gli obiettivi della manifestazione dell’8 novembre: rivendicano il loro diritto al rinnovo del contratto, come atto concreto di riconoscimento della funzione che svolgono al servizio della collettività, indicano nel confronto e nel negoziato la via maestra per politiche di vera riforma della pubblica amministrazione.
Scuola, sanità, università e ricerca, sicurezza e pubblica amministrazione subiscono da troppo tempo scelte sbagliate e miopi; la riduzione pesante dei posti di lavoro, il congelamento delle retribuzioni e in molti casi un loro arretramento, l’aggravio generalizzato delle condizioni di lavoro hanno avuto come unico risultato quello di mettere a dura prova lo possibilità di offrire all’utenza servizi efficaci e di qualità. In questo senso l’azione dell’attuale governo si pone in termini di sostanziale continuità con quella dei governi precedenti, nonostante le conclamate ambizioni innovative. Il cambiamento e le riforme non si fanno senza e tantomeno contro i lavoratori, la cui professionalità e la cui esperienza devono al contrario essere assunte come fattori decisivi su cui far leva per sostenere processi di innovazione e riqualificazione dei servizi. Anche a questo servirebbe un rinnovo dei contratti, e sorprende come questo governo continui a non rendersene conto.
Dopo lo sciopero di oggi la Cisl Lavoro Pubblico rilancia la sua richiesta al governo di aprire immediatamente il confronto per i rinnovi contrattuali, pronta a mettere in atto, se non ci saranno concrete risposte, ulteriori percorsi di mobilitazione.
01 Dic2014
Scrima: la Cisl rilancia la richiesta di rinnovare i contratti. Se non avremo risposta, nuovi percorsi di mobilitazione
28 Nov2014
Contro il blocco contratti chiediamo l’intervento della Corte Costituzionale -Cisl Lavoro Pubblico: “Governo pessimo datore di lavoro”
“Le federazioni della Cisl Lavoro Pubblico hanno depositato il ricorso sul blocco dei contratti nel pubblico impiego”. Ad annunciarlo è Francesco Scrima, coordinatore della Cisl Lavoro pubblico. La procedura – precisa - è stata avviata “presso il Tribunale di Roma affinché il medesimo Tribunale sollevi di fronte alla Corte Costituzionale la questione di legittimità in merito al decreto legge n. 78/2010 convertito in legge n. 122/2010. Una norma prorogata per il sesto anno dalla legge di stabilità e che incide pesantemente sulla condizione salariale dei dipendenti pubblici”.
"La discriminazione e le penalizzazioni cui il Governo Renzi sta continuando a sottoporre il lavoro pubblico – aggiunge Scrima - lo connota come un pessimo datore di lavoro: non solo persevera nella politica dei tagli lineari, senza fare riorganizzazione degna del nome, ma continua a scaricare sui lavoratori la sua incapacità di mettere un freno alla spesa pubblica. Lo dimostra il fatto che la spesa aumenta nonostante siano diminuiti sia i lavoratori occupati (meno 300.000), sia i loro stipendi. Ora, bloccando ancora una volta i contratti, chiude la porta sia al diritto dei dipendenti pubblici ad un rinnovo che aspettano da quasi sei anni, sia all’unica leva efficace di innovazione”.
“La Consulta in passato si è già pronunciata dichiarando l'ammissibilità di misure simili solo in chiave emergenziale e in modo circoscritto nel tempo. E comunque garantendo criteri di proporzionalità e ragionevolezza, nel rispetto del principio di eguaglianza sancito dall’art.3 della Costituzione” spiega il coordinatore dei settori pubblici Cisl. “E’ inaccettabile che queste misure si dilatino, fino a diventare strutturali, solo perché i vari governi avvicendatisi in questi anni non sono mai stati in grado di proporre un progetto credibile e hanno sempre avuto bisogno di strumentalizzare le comprensibili attese dei cittadini a danno di chi, in prima linea, fa funzionare i servizi pubblici con impegno, fatica e senza riconoscimenti”
“Con lo sciopero di lunedì 1° dicembre e con iniziative come questa – conclude Scrima – mandiamo al Governo un segnale chiaro: diciamo no ad un nuovo blocco dei contratti. Perché contrario agli interessi dei lavoratori, che chiedono un giusto sostegno ai salari, e a quelli dei cittadini, che vogliono più produttività e più qualità nei servizi pubblici”.
Comunicato stampa |
26 Nov2014
#ioscioperoperilcontratto: 1° dicembre i lavoratori dei servizi pubblici scioperano per il contratto scaduto da 6 anni
Ascolta lo spot radio |
Dall’ 8 Novembre al 1° dicembre 2014: una manifestazione e uno sciopero con la tua professione, il tuo impegno quotidiano per il futuro e la dignità del tuo lavoro e per il rinnovo del contratto.
Questo è il senso vero, professionale, per noi lavoratrici e lavoratori che siamo scesi in piazza l’8 Novembre e ora il 1° Dicembre.
Non è uno scontro, né una testimonianza ma una conferma della nostra determinazione a non rinunciare all’obiettivo di liberare il Paese e i nostri posti di lavoro, dall’inefficienza organizzativa, dai tagli, dagli sprechi nella gestione, dalla mancanza di innovazione e di qualità che meritano le lavoratrici e i lavoratori.
Non ci rassegniamo e non abbasseremo la testa ... e scioperiamo!
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