Riorganizzazioni degli Arsenali: occasione per superare le rigidità dell’ordinamento professionale e dare risposte a tutti i dipendenti del Ministero Difesa

Si è tenuta oggi presso lo SMM il previsto incontro richiesto da FP CGIL CISL FP e UIL PA per fare il punto di situazione sui confronti che, nei tavoli locali, hanno evidenziato diverse criticità.
Nella circostanza le OO.SS. hanno rappresentato che la definizione delle tabelle organiche degli Arsenali nonché l’introduzione della Valutazione della Performance, non può prescindere da quanto sostenuto nelle iniziative per i rinnovi contrattuali: ordinamenti professionali obsoleti e in distonia con la realtà e necessità di una nuova classificazione del personale
Infatti la Valutazione della Performance impone di verificare la pertinenza dell’incarico rispetto ai profili delineati nel CCNL e del sistema di classificazione ma la realtà dell’impiego effettivo di tutti i dipendenti del Ministero Difesa ha superato da anni le rigidità del sistema classificatorio e delle aree.
In particolare FPCGIL CISL FP e UIL PA hanno ribadito
- gli Ausiliari, intesi come coloro che svolgono mansioni della prima area, non esistono.
I dipendenti con tale profilo sono saliti sull’ottovolante delle tabelle organiche nazionali, inizialmente scomparsi nel tentativo di favorirne il transito nella seconda area, per poi ricomparire, sempre e solo sulla carta, per evitare il rischio di esuberi.
In tutti i settori i dipendenti della prima area svolgono di fatto funzioni della seconda area, basta girare gli uffici e gli stabilimenti di lavoro per rendersene conto, basta guardare le lavorazioni nelle officine e a bordo delle navi, la conduzione dei natanti e le attività nei servizi, le pratiche amministrative svolte in enti e comandi, non certo come attività di supporto.
La tenacia con cui le Segreterie Nazionali FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno strappato il recente impegno del vertice politico per il superamento della problematica fa certamente ben sperare ma, in tale percorso tortuoso, è indispensabile la consapevole partecipazione dei dipendenti attivando iniziative che possano costituire elementi di pressione sulle amministrazioni periferiche.
- nella seconda area le differenze in concreto tra Addetti e Assistenti costituiscono un puro esercizio teorico, anche qui superato dalle esigenze lavorative e dalla necessità di garantire prestazioni e servizi.
- Peraltro, il diverso inquadramento giuridico e il transito di militari che stanno rapidamente saturando i posti da Assistente, suggeriscono di verificare possibilità, termini e condizioni di applicazione, reintroduzione o reinterpretazione della norma che consentiva uno “scorrimento” giuridico tra addetti e assistenti nella consapevolezza che sarebbe indispensabile modificare decreti e normative.
L’opportunità della riorganizzazione degli Arsenali e la ridefinizione delle loro nuove tabelle organiche rappresenta l’occasione per una prima riflessione sui principi innanzi esposti.
Gli Arsenali, lo sanno tutti, non hanno necessità di Ausiliari ma di “Operai”, definizione forse approssimata, ma immediata e più efficace rispetto alle fredde declaratorie, ed è quello che serve per garantire le lavorazioni.
Non riteniamo dunque temerario ipotizzare che i numeri degli ausiliari proposti dall’amministrazione per gli Arsenali siano inseriti come profili di seconda area, in coerenza con le esigenze effettive e gli impegni assunti dal vertice politico. Analogamente, una volta assicurati e assegnati posti e funzioni apicali ai funzionari civili esistenti, non riterremmo scandaloso cassare qualche profilo inesistente e a cui non sono affidati ruoli di responsabilità incrementando profili della seconda area.
Anche questo sarebbe coerente con un programma di assunzioni che OO.SS., MM e comunità richiedono da tempo e che passa dalla reintroduzione delle Scuola Allievi Operai.
Abbiamo poi precisato all’Amministrazione che è in atto il confronto con il vertice politico sulla distinzione delle funzioni tra civili e militari, confronto che presumibilmente si concluderà entro il mese di marzo con l’emanazione di un regolamento necessariamente propedeutico alla definizione di qualsiasi organigramma e pertanto chiesto di congelare i relativi tavoli di confronto sul territorio.
Come è poi noto alla firma del Ministro è l’organigramma sino al livello di Reparto, ed è dunque ragionevole per la definizione dei livelli sottostanti, caratterizzare i confronti sui tavoli locali senza fretta alcuna per non rischiare di dare alla luce, ancora una volta, un organizzazione anacronistica e sconnessa dalla realtà.
In riferimento poi alle recenti risorse assegnate per il piano Brin dei diversi , è stato concordato di insediare una tavolo per il monitoraggio continuo dei lavori, evitando di ripetere gli errori e i disastri del passato.
Riscontrando la condivisione dell’Amministrazione sulle proposte avanzate, FP CGIL CISL FP e UIL PA ritengono possibile imprimere a questa fase del confronto una visione di più ampio respiro che coinvolga tutti i lavoratori del ministero e che, attivando un più radicale processo di trasformazione che dia loro le risposte da tanto tempo attese.

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